Elezioni politiche, doppio mandato ed alleanza con Pd? La linea del M5s

Con un post su Facebook il presidente del Movimento 5 Stelle ha fornito alcune linee di ciò che contraddistinguerà il futuro del partito.

Dalla regola sul doppio mandato alle eventuali alleanze. Giuseppe Conte, con un post su Facebook e alcune dichiarazioni, ha toccato vari temi riguardanti il futuro del Movimento 5 Stelle. Lo ha fatto in un momento chiave, considerato che si va verso l’appuntamento con le elezioni politiche del 25 settembre.

Elezioni politiche, si vota il 25 settembre 2022

Tornata elettorale che, secondo quanto scritto dal presidente dei 5Stelle, non vedrà tra i candidati pentastellati coloro i quali hanno già svolto due mandati. Conferma assoluta, dunque, per quella che era una regola che il partito si era imposto sin dal primo giorno e sul quale ci si interrogava quale sarebbe stata la prosecuzione.

Stop dopo doppio mandato nel M5s

Una scelta, o meglio una conferma, che ha anche un significato simbolico, tenuto conto che saluteranno persone che sono passati dai «banchetti nelle loro città per chiedere giustizia sociale» ad essere rappresentanti del popolo nelle Camere. «Lasciando - ha scritto Conte - il seggio non potranno più fregiarsi del titolo formale di ’onorevoli’. Ma per noi, per la parte sana del Paese, saranno più che ’onorevoli’.»

M5s pronto alla campagna elettorale

Il M5s si tuffa adesso nelle fasi che porteranno al 25 settembre, quando gli italiani saranno chiamati nuovamente a votare. «Ora - ha scritto Conte - avanti, tutti insieme: ci aspetta una campagna elettorale molto dura. Ci hanno spinto fuori dal Palazzo. E lo hanno fatto con astuzia, tentando pure di attribuircene la colpa».

Chiaro il riferimento all’addebito di responsabilità per la caduta del Governo Draghi. La lettura pentastellata è, invece, quella di chi in realtà ha subito l’estromissione dalle linee governative in base a quelle che erano le intese affini alla propria linea politica.

M5s e Pd, le dichiarazioni di Conte su un possibile dialogo

La fine del Governo Draghi è un capitolo che ha messo in discussione quello che poteva essere un fronte comune contro il centrodestra e con il PD. «Un dialogo col Pd - ha dichiarato Conte a Tpi.it - non lo escludiamo.»

"Ci saranno - ha aggiunto l’ex premier - le premesse solo se il Pd vorrà schierarsi a favore dei più deboli, del lavoro, dei più giovani, delle donne. Enrico Letta, in un’intervista rilasciata a Repubblica, aveva parlato di «punto di non ritorno» in relazione a quanto era accaduto nel mese di luglio. «Lo avevo avvertito - ha dichiarato su Conte - che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo».