Massacro Bucha: nuove sanzioni a Russia? Per Ue solite criticità da valutare

Le immagini terribili di Bucha hanno scatenato inevitabili reazioni

La guerra in Ucraina con le immagini proveniente da Bucha mostra il volto peggiore. Le testimonianze visive di quelli che appaiono come dei veri e propri massacri di civili non lasciano insensibili l’Unione Europea che potrebbe scegliere di adottare la politica di nuove sanzioni contro la Russia.

Nuove sanzioni Ue a Russia: si torna a parlare di forniture energetiche

Il riferimento specifico va alle forniture energetiche. Sta iniziando a prendere quota la possibilità che i paesi europei possano considerare l’eventualità di bloccare in maniera definitiva l’approvvigionamento energetico da Mosca.

Carbone, petrolio e soprattutto gas rappresentano flussi economici ancora in movimento tra i due blocchi, per effetto di quella che è la necessità europea di ricevere le materie prime russe. Una dinamica che rappresenta un beneficio finanziario per la Russia e allo stato attuale una necessità per molte realtà della Ue.

Questione energetica con diversi aspetti da considerare

Si tratta, perciò, di una vicenda in cui alle possibili decisioni istintive fa da contraltare la necessità di equilibrio e di individuare una strada che non finisca per mettere in difficoltà gli stessi stati europei. Al momento una delle reazioni ufficiali è stata quella dell’alto rappresentante Ue per la politica estera Joseph Borrell.

Dalle sue parole, riportate da diversi media, si è registrata una condanna espressa «con la massima fermezza» alle atrocità dei russi, il massimo sostegno all’Ucraina e il proposito europeo di procedere con urgenza verso nuove sanzioni Ue contro la Russia.

Parole in cui non c’è specificità rispetto a quello che potrebbe essere l’orientamento specifico sull’aggiornamento delle politiche sanzionatorie. La data del 5 aprile viene indicata come importante sulla base del fatto che ci sarà una riunione di Ecofin (Consiglio di Economia e Finanza a livello europeo), da cui potrebbero emergere orientamenti più precisi.

Nuove sanzioni Ue a Russia, attesa per le evoluzioni

L’unica certezza, al momento, pare essere la compattezza nell’elaborare strategie che possano rappresentare un inasprimento delle sanzioni. Tra i paesi che, al momento, ritengono che un eventuale stop alla fornitura del gas possa rappresentare un’arma a doppio taglio c’è l’Austria.

Il rischio segnalato dal ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, è che le sanzioni, con particolare riferimento al suo paese, finiscano paradossalmente per colpire più chi le mette in atto che chi le subisce. Il proposito di raggiungere l’indipendenza dalla Russia è stato già espresso da diversi nazioni dell’Unione Europea, ma al momento bisogna fare i conti con una situazione ormai nota.

Per raggiungere l’obiettivo servirà del tempo e non potrà essere fatto dall’oggi al domani. Ed è essenzialmente questo il motivo per il quale, sin dall’inizio delle sanzioni, è stata sollevata la questione relativa alla necessità di ponderare con attenzione le situazioni relative alle forniture energetiche. Si attendono comunque sviluppi.