Indennità di accompagnamento per gli invalidi civili al 100%, la guida

Come funziona, chi può ottenerla, come bisogna fare e tutte le informazioni sulla indennità di accompagnamento.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica che viene erogata agli invalidi civili al 100% con gravi difficoltà a compiere gli atti della vita e con gravi problematiche alla deambulazione. L’indennità viene erogata dietro domanda da parte degli invalidi civili totali.

La misura è strutturale e negli ultimi tempi è stata oggetto di alcuni ritocchi normativi che in alcuni casi hanno reso più facile la sua fruizione. Inoltre si tratta di una misura il cui importo è ogni anno adeguato al tasso di inflazione certificato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). In questa guida cercheremo di approfondire la misura, per vedere nel dettaglio tutto ciò che riguarda il suo particolare funzionamento.

Indennità di accompagnamento, come funziona

Quindi l’indennità di accompagnamento è una misura che si rivolge a disabili davvero gravi ed in condizioni tali da avere bisogno di una guida, da qui il nome dello strumento che si chiama “indennità di accompagnamento”.

Dal 1° Gennaio 2019, è nata una procedura semplificata per presentare domanda di accompagnamento che si rivolgono alle domande che vengono presentate da soggetti over 65, cioè non più in età lavorativa.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica concessa dall’Inps, erogata a favore di cittadini invalidi civili totali (cioè con il 100% di invalidità certificata dalla competenti commissioni mediche per le invalidità civili delle Asl), a causa di minorazioni sia fisiche che psichiche, e soprattutto alla luce di sopraggiunte difficoltà a compiere gli atti più comuni della quotidianità e difficoltà di deambulazione senza l’aiuto di un soggetto terzo con il ruolo di accompagnatore.

La domanda va comunque presentata all’Inps, allegando i documenti necessari. La misura eroga una indennità che non concorre alla formazione del reddito, che non è reversibile a causa di morte del beneficiario, che non prevede l’erogazione della tredicesima e che non è assolutamente collegata ad alcun requisito patrimoniale o reddituale. In pratica, si tratta di un vero strumento assistenziale, con prestazione erogata sulla sola base delle menomazioni fisiche e psichiche.

Indennità accompagnamento e platea dei beneficiari

Oltre alle gravi menomazioni e al grado di invalidità accertato, i potenziali beneficiari devono essere residenti in forma stabile in Italia. Nello specifico, gli altri requisiti ulteriori alla invalidità sono:

  • Il beneficiario deve essere cittadino italiano;
  • Il beneficiario deve essere cittadino straniero comunitario iscritto all’anagrafe del comune di residenza;
  • Il beneficiario deve essere cittadino straniero extracomunitario in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno;
  • Il beneficiario deve avere la residenza stabile e abituale in Italia.

L’accompagnamento è appannaggio di persone di qualsiasi età, e occorre sottolineare che se il beneficiario è minorenne, al compimento della maggiore età, viene automaticamente riconosciuta la pensione di inabilità riservata ai maggiorenni totalmente inabili.

Indennità Accompagnamento gli importi

Come anticipato in premessa, l’indennità di accompagnamento presenta importi che cambiano di anno in anno perché si adeguano ai dati Istat sull’aumento del costo dei beni di consumo, cioè sul tasso di inflazione. Per esempio, tra 2019 e 2020, l’indennità di accompagnamento è passata da 517,84 euro al mese, a 520,29 euro al mese.

Va detto che esiste anche l’accompagnamento per i ciechi totali, ma in questo caso la categoria gode di un trattamento migliore dal momento che la loro indennità di accompagnamento è pari per il 2020 a 930,99 euro a mese.

Indennità di accompagnamento durata della prestazione

Per vedersi riconoscere questa prestazione, il cittadino deve chiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda mediante il servizio chiamato “Invalidità civile – Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

Accertato il possesso dei requisiti sanitari e di tutti gli altri requisiti che possiamo definire amministrativi (residenza, cittadinanza e così via), l’accompagnamento viene corrisposto per 12 mensilità all’anno, a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. In parole povere, o si presenta la domanda il primo del mese o alla fine dello stesso mese, l’indennità segue la decorrenza prima descritta, cioè parte dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Naturalmente visto il particolare iter di accertamento delle condizioni utili al beneficio, la misura eroga anche gli arretrati a partire proprio dal mese successivo a quello in cui la pratica è partita.

Come si presenta domanda di accompagnamento

Per ottenere questa indennità di accompagnamento è necessario il riconoscimento della invalidità che prevede l’accertamento medico legale e conseguente rilascio del verbale sanitario.

Prima di tutto occorre farsi rilasciare dal proprio medico curante il certificato medico introduttivo, che lo stesso medico emette e inserisce telematicamente. Sul certificato medico c’è il codice introduttivo della domanda. Una volta ottenuto tale codice introduttivo, si può presentare domanda accedendo al servizio dedicato sul sito istituzionale dell’Inps, come al solito col Pin dispositivo Inps, con lo Spid, la Carta di identità elettronica o con la Carta nazionale dei servizi.

La domanda di accompagnamento può essere prodotta anche tramite Enti di Patronato o essendo prestazione per disabili, anche tramite le associazioni di categoria come ANMIC, ENS, UIC e ANFASS.

Accompagnamento e incompatibili

Dal momento che l’indennità di accompagnamento è distaccata da età e requisiti reddituali, questa prestazione può essere percepita anche se ci sono redditi da lavoro dipendente e autonomo, anche se vista la gravità della menomazione fisica o psichica, è una situazione alquanto rara. Inoltre, la prestazione è compatibile e quindi cumulabile con la pensione di inabilità.

L’indennità di accompagnamento invece, risulta incompatibile con le prestazioni simili erogate per cause di servizio, di lavoro o di guerra. Occorre sottolineare però che l’Inps tende ad erogare sempre la prestazione che prevede il trattamento più favorevole.

La domanda di accompagnamento è diventata più facile per determinate categorie di richiedenti.

Una novità introdotta a fare data dal primo gennaio 2019 produce infatti il procedimento di semplificazione delle modalità di accesso alla prestazione assistenziale dell’indennità di accompagnamento per i cittadini non più in età lavorativa cioè gli over 65.

In pratica, con questa possibilità il cittadino può anticipare al momento della presentazione della domanda di invalidità civile le informazioni di natura socio-economica contenute nel modello AP70, di norma comunicate solo al termine dell’esito positivo della fase sanitaria.

Occorre ricordare che quando parliamo di modello AP70 parliamo di quel modulo con cui si indicano eventuali ricoveri del beneficiario, la delega alla riscossione, la delega alle associazioni e naturalmente la modalità di pagamento prescelta.

Consigliamo la lettura della guida sull’Assegno ordinario di Invalidità