Guerra in Ucraina, secondo Johnson una «cattiva pace» sarebbe un «disastro»

Il primo ministro del Regno Unito ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

«Lavorare assieme come europei per evitare quello che credo sarebbe un disastro, ossia una cattiva pace in Ucraina». L’obiettivo è fissato da Boris Johnson e le sue sono dichiarazioni rilasciate nell’ambito di un’intervista al Corriere della Sera del 23 giugno. Il primo ministro del Regno Unito ha sottolineato la necessità di uno sforzo affinché non si costringa Kiev ad accettare «termini che sarebbero un anatema per gli europei».

Guerra in Ucraina, il punto di vista di Kiev secondo Johnson

Secondo Johnson dovrebbero essere gli ucraini a decidere cosa vogliono fare e ad ora emerge come non vogliano cedere territori in cambio della pace. «Non vogliono - ha evidenziato - essere forzati a un negoziato, non acconsentiranno a un conflitto congelato nel quale Putin è in grado di continuare a minacciare ulteriore violenza e aggressione».

Johnson: «Futuro del mondo dipende da robusta posizione su Ucraina»

Nessuna cessione territoriale, dunque, potrebbe rappresentare un punto di negoziato secondo la volontà di Kiev. «Il territorio ucraino - ha proseguito il primo ministro britannico - deve essere restaurato, almeno nei confini prima del 24 febbraio, la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina devono essere protette». «Il futuro del mondo - ha aggiunto Johnson - dipende dal mantenere una forte, robusta posizione sull’Ucraina».

Biden proporrà nuove sanzioni per la Russia al G7

Compattezza, dunque, a sostegno dell’Ucraina. Per certi versi è anche quello che chiederà Joe Biden in occasione del prossimo G7 agli stati membri. In occasione dell’appuntamento previsto in Germania, il presidente degli Stati Uniti proporrà nuove sanzioni nei confronti della Russia. L’ipotesi è che nelle scelte sanzionatorie entrino servizi finanziari e alcune tipologie di esportazioni.

La guerra in Ucraina prosegue

Non si ferma, invece, la guerra vera e propria. Le forze armate di Mosca e Kiev continuano a fronteggiarsi sul campo di battaglia. Il presidente ucraino Zelensky nelle ultime ore ha parlato di attacchi massicci via cielo e con artiglieria sul Donbass. Secondo il numero uno di Kiev l’obiettivo russo sarebbe arrivare alla distruzione della regione. «Mirano - ha dichiarato - a trasformare qualsiasi città in Mariupol, un cumulo di macerie». Nella circostanza è tornato a fare richiesta di armi all’Occidente, proseguendo su una scia che viene ormai seguita da diverse settimane.

Tensione Lituania-Russia, la situazione

Resta, invece, alta la tensione tra Russia e Lituania in relazione al passaggio di alcune tipologie merci verso Kaliningrad, l’enclave russa nel cuore dell’Europa. Vilnius ritiene di stare applicando solo le sanzioni, Mosca pensa ad una reazione. Tra le ipotesi emerse nelle ultime ore c’è la possibilità che la rete elettrica lituana possa subire un taglio delle forniture, come possibile opzione a disposizione della Russia per rispondere ai provvedimenti del Paese baltico.