Guerra in Ucraina, sanzioni alla Russia e alternative per il gas: il punto di Di Maio

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera

La guerra in Ucraina continua e, a livello internazionale, si lavora per metterci un freno. Un’attività che si conduce scegliendo la strada delle sanzioni alla Russia, benché questo porterà alla necessità di trovare nuove strade per economie come quella italiana. A partire dall’individuazione di strategie alternative per l’approvvigionamento del gas. Temi su cui, in una lunga intervista al Corriere della Sera del 12 marzo, si è soffermato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

Guerra in Ucraina, Di Maio: «Ben venga quarto pacchetto di sanzioni»

Il timore, neanche troppo velato, è che la guerra possa essere interessata da un’escalation che innalzi ulteriormente il livello di drammaticità delle cose. «Per evitarlo - ha dichiarato Di Maio - dobbiamo indebolire pesantemente Putin».

«Ben vengano - ha proseguito - il quarto pacchetto di sanzioni e tutte le iniziative che servono per indebolire la Russia. Contesto chi dice che non stanno funzionando, l’impatto delle sanzioni è clamoroso. La Russia rischia il default. Più sarà indebolita l’economia russa, meno Putin potrà finanziare questa guerra».

Di Maio ha parlato della possibilità default per la Russia. Quando uno stato va in default? quando non è più in grado di fronteggiare quello che è il suo impegno economico nelle diverse sfaccettature. Dal denaro preso in prestito attraverso l’emissione di titoli di Stato, finanche alla possibilità di onorare le retribuzioni dei propri dipendenti pubblici.

Questione gas, l’Italia cerca alternative

Il 46% del gas che arriva in Europa proviene dalla Russia. Oggi l’Italia ne riceve 29 miliardi di metri cubi all’anno, l’obiettivo è diventare indipendenti da Mosca su questo fronte. Questo è possibile andando a stringere nuovi accordi di cui, sempre nell’intervista al Corriere, ha parlato lo stesso Di Maio.

Di Maio, dopo Algeria e Qatar, è pronto ad andare in Congo ed Angola. «Dobbiamo negoziare - ha dichiarato - per compensare 29 miliardi di metri cubi di gas che viene dalla Russia. Tra Congo e Angola abbiamo l’opportunità di recuperare le quote di gas naturale liquefatto che ci servono per diversificare le fonti di energia e far scendere i prezzi».

Di Maio si è detto ottimista rispetto alla possibilità che possano aggiungersi altre quote a quelle di Qatar, Algeria e Libia. «Con prudenza - ha aggiunto - penso che saremo in grado di superare le criticità riguardo alla rigassificazione italiana e di arrivare all’inverno con un piano di sicurezza energetico che ci consentirà di affrontare anche nuove sanzioni».

Nei giorni scorsi aveva parlato il ministro Cingolani

Si lavora, dunque, per fare in modo che il distacco dalla Russia sul fronte possa avvenire con delle strade diverse. Con risultati concreti che potrebbero arrivare anche nel breve termine.

«Entro la primavera inoltrata circa 15-16 miliardi di metri cubi - aveva nei giorni scorsi dichiarato il ministro della Transizione Energetica Roberto Cingolani - saranno rimpiazzati da altri fornitori in altre zone del mondo».