Guerra in Ucraina, quanto potrebbe costare ad ogni famiglia italiana?

L’interessante stima della Cgia di Mestre offre un quadro della situazione

La guerra in Ucraina ha riportato l’orrore di un conflitto nel cuore dell’Europa. Oltre alla terribile sensazione di avere un territorio solcato da carri armati non troppo lontano da casa, questo ha generato conseguenze economiche non di poco conto. Molto interessante in tal senso è la rilevazione fatta dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre che ha riassunto alcuni dati che danno l’idea di quello che potrebbe essere l’impatto del conflitto sulle tasche degli italiani.

Guerra in Ucraina, la perdita di potere d’acquisto per le famiglie

Si ipotizza che ogni famiglia italiana potrebbe registrare una perdita di potere d’acquisto pari a 929 euro. La rilevazione ha fornito anche quelle che potrebbero essere le stime per le regioni. In particolare si parla di -1685 euro per il Trentino Alto Adige, -1473 euro per la Valle d’Aosta, -1279 per il Lazio.

Come sono rilevati i dati

I dati sono il frutto di un confronto tra le previsioni di crescita del Pil pre-guerra e le stime che hanno seguito l’invasione russa. Trattandosi di stime, quella della Cgia, potrebbero subire delle modifiche in base al corso degli eventi. Il rischio - come segnala il comunicato stampa - è che un’eventuale escalation militare generebbe la necessità di una revisione completa dei dati forniti.

Il trend a livello economico si prevede possa generare una perdita di 24 miliardi di Pil. Proiettando il dato su venticinque milioni di famiglie italiane, si arriva a quei 929 euro di perdita di potere d’acquisto che ogni nucleo sarebbe destinato a subire.

Cosa incide

Non è difficile capire il perché all’orizzonte ci sia una perdita di potere d’acquisto di questo tipo. I fattori che intervengono sono riscontrabili nella quotidianità con riferimento ad esempio la crescita del costo di luce e gas e dunque delle bollette. Senza dimenticare le difficoltà per il commercio internazionale, la spinta inflazionistica e, in alcuni casi, la difficile reperibilità delle materie prime.

Il bonus 200 euro tra i supporti messi in atto dal governo

Il fatto che la situazione economica possa presentare delle criticità è un fatto noto al governo. Non a caso nei giorni scorsi, nell’ambito di un più ampio Decreto Aiuti, è stata disposta l’erogazione di un bonus da 200 euro per oltre 30 milioni di italiani.

Una misura che ha l’obiettivo di lenire gli effetti derivanti dall’aumento dei prezzi e di costi che pesano sul bilancio familiare. Le bollette ed il carburante sono, per l’appunto, gli esempi più diretti. Il sostegno è riservato a diverse categorie.

Dai pensionati ai lavoratori dipendenti, passando per i percettori di reddito di cittadinanza, quanti ricevono il sussidio di disoccupazione o sono lavoratori autonomi (si attende, in realtà, per quest’ultimi un decreto ad hoc per le modalità di ottenimento). Una misura che, a quanto pare, non colma le stime di perdite d’acquisto, ma prova a limitare il gap.