Guerra in Ucraina e possibili negoziati: prima serve la sede

Da parte Ucraina non c’è volontà di trattare in Bielorussia, indicate altre soluzioni

La guerra in Ucraina non si ferma. Anche nella notte tra il 26 ed il 27 febbraio il territorio ucraino è diventato un campo di battaglia tra i militari russi e la resistenza ucraina. Il mondo osserva con il fiato sospeso e confida che possano iniziare dei negoziati. Uno sviluppo che potrebbe rappresentare una tregua e successivamente una risoluzione della situazione, in maniera tale che le ostilità non proseguano.

Guerra in Ucraina: dove potrebbero essere i negoziati?

Domenica mattina la Cnn ha riportato le dichiarazioni di Volodymyr Zelensky. Da parte del presidente ucraino è emersa la volontà a un eventuale confronto con la parte russa, ma ha manifestato riserve rispetto alla possibilità che possa avere luogo in Bielorussia. In relazione all’ipotesi di un incontro che potrebbe «porre fine a questa guerra» e «riportare la pace» ha sottolineato come spesso sia stata menzionata Minsk.

La capitale della Bielorussia non è una soluzione gradita da parte ucraina. «Il luogo - si legge nel virgolettato - non è stato scelto dall’Ucraina, né dalla Bielorussia. È stato scelto dalla leadership russa». Il non gradimento nasce anche dal fatto che l’operazione militare russa ha avuto inizio anche dal territorio bielorusso.

Guerra in Ucraina, ipotesi negoziato in Bielorussia ad oggi non semplice

I media italiani, tra cui Repubblica, hanno ripreso notizie lanciate dall’agenzia Ria Novosti, secondo cui il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha lanciato un invito all’Ucraina ad accettare l’offerta di Mosca. Il riferimento è ovviamente alla possibilità di negoziato in terra bielorussa, nella città di Gomel.

Da Mosca hanno, tra l’altro, fatto sapere che una delegazione russa ha già raggiunto la Bielorussia, nell’eventuale possibilità di instaurare un dialogo con la parte ucraina.

Le soluzioni prospettate dall’Ucraina

A fronte, però, del rifiuto per l’ipotesi Minsk, si registra un’apertura molto ampia rispetto ad altre soluzioni. «Ovviamente - si legge ancora nelle parole di Zelensky riportate - vogliamo la pace e vogliamo incontrarci. Vogliamo porre fine alla guerra». Da parte del presidente Ucraino è arrivata la menzione per altre sedi di un eventuale negoziato.

Una possibilità di scelta ampia quella indicata, con soluzioni che vanno dalla Polonia, alla Azerbaijan, passando per Slovacchia e Turchia. «Varsavia, Bratislava, Istanbul e Baku - ha detto Zelenski - sono state offerte alla Russia. Qualsiasi altra città va bene per noi, purché non ci siano missili che volano da questo paese».

Da Ankara, e dunque dalla Turchia provengono notizie in cui si sottolinea come dal Paese stia arrivando un appello affinché si creino le condizioni per un «cessate il fuoco». È adesso da valutare se davvero potranno esserci le condizioni affinché il territorio turco possa diventare sede delle mediazioni. Quello che il mondo si augura è che si possa chiudere la scia di sangue e morte che deriva dai fatti che stanno avendo luogo.