Guerra in Ucraina: «caro prezzi» anche per pasticceria e gelateria

Uno dei settori simbolo del Made in Italy deve fare i conti con aumenti legati ai costi di produzione e delle materie prime

Guerra in Ucraina, quali aumenti ci saranno? È una domanda che rischia di avere come risposta un elenco piuttosto lungo. Si parla già molto del fatto che ci saranno risvolti negativi per la catena agroalimentare, soprattutto per un paese come l’Italia che, ad esempio, consuma molta pasta e finirà inevitabilmente per subire le conseguenze per gli aumenti del grano.

Effetti economici guerra in Ucraina anche sui simboli del Made in Italy

Senza dimenticare che i costi di energia e carburante, il cui trend in crescita è noto, rischiano di far lievitare ulteriormente i prezzi per i consumatori e diminuire il potere d’acquisto. Tuttavia, l’effetto domino è destinato anche a riguardare settori che potrebbero non essere menzionati in prima battuta, ma che rappresentano una voce significativa della produttività italiana: dolci e gelati. Quello della pasticceria e della gelateria, oltre ad essere un simbolo dell’eccellenza Made in Italy, è anche e soprattutto un settore che vale 9,5 miliardi di euro.

Caro prezzi su dolci e gelati, le variazioni delle materie prime

Ma perché dolci e gelati costeranno di più a causa della guerra in Ucraina? Per definire la situazione si possono citare i tre punti chiave:

  • si stimano aumenti dei costi del 69% per l’attività di cottura, per i rincari sull’energia
  • il burro è aumentato 11,2%
  • lo zucchero fa segnare +5,2%
  • uova a +3,6%
  • farina cresciuta del 9%.

L’analisi della variazione dei costi è stata effettuata da Coldiretti sulla base delle rilevazioni Istat a febbraio. Non a caso si tratta di ingredienti basilari per il settore, che in alcuni casi deve fare i conti anche con la non disponibilità dei prodotti. Si fa l’esempio dell’olio di semi di girasole, fondamentale per dolci e biscotti, di cui «l’80% delle esportazioni - fa sapere Coldiretti - dipendono dall’Ucraina».

Guerra in Ucraina che arriva dopo la pandemia

Il settore, tra l’altro, si è sempre garantito un alto indotto per effetto dei flussi turistici che arrivano in Italia e con le esportazioni. Nel primo caso è noto quanto la pandemia abbia rallentato il settore e nel secondo si può immaginare che le tensioni internazionali in atto possano giocare un ruolo sfavorevole.

Il 2021, in base ai dati presentati in occasione del 43^ Salone Sigep in fiera a Rimini, ha fatto segnare 4,9 miliardi in esportazioni con un aumento del 17% con riferimento ai prodotti della pasticceria e della gelateria italiana. Per la Russia, in particolare, si era registrato un +12% la cui evoluzione sarà inevitabilmente condizionata dalle sanzioni che sono state messe in atto.

Al di là dei dati risulta chiaro come un aumento dei costi di produzione potrebbe corrispondere alla necessità di rivedere un prezzo per consumatori, il cui potere d’acquisto rischia di essere minato da una situazione generale in cui si è tornati a parlare di inflazione dopo lungo tempo. Ma questo non è che l’ennesimo segnale del fatto che, oltre le questioni di geopolitica internazionale, quello attuale è un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico.