Guerra in Ucraina: ecco gli effetti in Europa secondo l’Ocse

Crescita mondiale avrà taglio di un punto e rischio di inflazione, punti cardine della previsione

Quali effetti avrà la guerra in Ucraina sull’Europa? A questa domanda si potrà rispondere con precisione probabilmente tra qualche tempo. È innegabile, però, che oltre alla visione di morte e distruzione di un paese «relativamente» vicino, bisognerà fare i conti con questioni economiche importanti. A fare una previsione su quello che potrà accadere è stato l’Ocse. L’organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica, che ha sede a Parigi, ha fornito una chiave di lettura sul futuro abbastanza chiaro.

Effetti guerra in Ucraina, freno a crescita mondiale

Gli orizzonti descritti parlano della possibilità che gli effetti della guerra in Ucraina portino ad un taglio della crescita mondiale di un punto percentuale. La prospettiva è frutto del rischio che si concretizzerebbe qualora si dovessero continuare a patire le conseguenze che si stanno vedendo sui mercati energetici.

Russia e Ucraina, paesi di materie prime

La rilevanza di Russia e Ucraina non risulta essere particolarmente rilevante sul fronte Pil mondiale. Sono, però, due paesi che ricoprono un ruolo cruciale per quella che è la disponibilità di materie prime e le conseguenti esportazioni.

Tanto per dare l’idea le rilevazioni Ocse hanno misurato il fatto che valgono il 30% del grano, il 20% del mais ed il 25% del palladio. E non è un caso che si tratti di beni, così come altri di cui russi e ucraini hanno grande disponibilità, che nelle ultime settimane hanno visto crescere in maniera significativa le loro quotazioni.

Guerra in Ucraina: rischio inflazione

E se la perdita di un punto della crescita mondiale è già una cattiva notizia, potrebbe essere ancora peggiore quella relativa all’inflazione che ne è conseguenza. Per questo fattore economico si ipotizza un aumento di 2,5 punti.

Inflazione significa aumento dei prezzi e, dunque, calo del potere d’acquisto generale. Le previsioni di inflazione potrebbero essere seguite da un’azione in cui le banche centrali potrebbero alzare i tassi di interesse nella loro politica monetaria.

Rischi importanti per l’Europa

La guerra in Ucraina allarma l’Europa non solo dunque per la contingenza con quei territori, ma anche perché il Vecchio Continente si candida ad essere la porzione di mondo che maggiormente potrebbe pagare la conflittualità in atto.

La previsione dell’Ocse, relativamente al destino europeo, è facilmente comprensibile sulla base di quelli che sono i rapporti che intercorrono tra l’Europa e la Russia, ma anche con l’Ucraina. L’Ocse cita in particolare i rapporti commerciali, con particolare riferimento agli aspetti energetici, che riguardano i paesi che confinano con i territori russi ed ucraini.

Questione profughi da affrontare

Si tratta di territori che, tra l’altro, dovranno occuparsi della più grande emergenza umanitaria che l’Europa abbia vissuto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: i tre milioni di profughi ucraini che avrebbero già lasciato il paese. Una spesa inevitabile e che i popoli europei, in nome della solidarietà umana e dell’assistenza ad un popolo che fugge dalla guerra, sono pronti a sostenere volentieri, ma che avrà una rilevanza nell’oggettività dei conti.

Si parla di una spesa stimabile nello 0,25% del Pil dell’Unione Europea. Gli scenari descritti rappresentano ipotesi, tenuto conto che non ci sono ancora elementi per capire quanto il conflitto durerà e quali saranno le sue evoluzioni. Tuttavia, è abbastanza chiaro come la prima previsione sul Pil globale emersa, rappresenti un importante monito rispetto a quelle che potranno essere le conseguenze.