Covid, Bassetti: «Dall’India segnalano una nuova variante più contagiosa di Omicron 5»

Il direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova ne ha parlato in un post sul suo profilo Instagram

Sul fronte Covid si guarda con attenzione a quanto sta accadendo in India, dove è stata rilevata una nuova variante ad alto potenziale di contagio. Una notizia non rassicurante in una fase in cui si fanno i conti con l’aumento dei contagi per effetto di Omicron 5. Non è comunque un mistero che l’evoluzione del Covid potesse passare per lo sviluppo di nuove varianti.

Nuova variante dall’India

Ne ha parlato anche il professor Bassetti con un post apparso sul suo profilo Instagram. «Dall’India - ha scritto - segnalano una nuova variante (Ba2.75) più contagiosa anche di omicron 5. Si rischia un R0 superiore a 20. Speriamo non prenda il sopravvento».

Una notizia, a cui però l’infettivologo ha anche aggiunto un paio di notazioni. Il direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova ha detto che, pur dovendo «fare attenzione», non bisogna «allarmare troppo le persone».

E poi anche un riferimento polemico all’allarmismo. «In Italia, da quando - ha spiegato - la nazionale ha avuto problemi con le qualificazioni, lo sport nazionale non è più il calcio. Lo sport nazionale praticato da molti che giocano a fare il dottore o che credono di saperlo fare è l’allarmismo mediatico sul Covid. Ci riesce benissimo. Siamo campioni del mondo (di diritto)».

Covid, era già stato previsto che potessero esserci nuove varianti

L’arrivo di una nuova variante non sorprende più. Si tratta di un fatto che gli scienziati ritengono ampiamente prevedibile, benché gli effetti di ogni mutazione siano da valutare.

Ad oggi le varianti hanno quasi sempre portato a versioni del Covid più contagiose, ma con una minore capacità di far sviluppare una malattia severa. Tant’è che, ad esempio, nel caso di Omicron 5 si è detto come resti più nelle vie aeree superiori, senza scendere fino ai polmoni.

Due anni fa la faccia più dura del Covid erano le polmoniti bilaterali che colpivano gli infettati. Oggi gli effetti sono anche diversi grazie ad una popolazione largamente vaccinata

Appelli ai fragili affinché facciano la quarta dose

Resta comunque la preoccupazione del fatto che un virus così contagioso abbia maggiore capacità di andare a interessare i più fragili. Proprio per questo si sono registrati anche appelli a fare la quarta dose per coloro i quali è prevista già adesso. Tra loro ci sono gli over 80 e chi ha più di sessant’anni con determinate patologie.

Il tutto in attesa di un autunno in cui si inizia ad ipotizzare che possa essere estesa la campagna vaccinale a una fetta di popolazione più ampia, magari con un vaccino aggiornato. Non resta che attendere e avere fiducia nella scienza. Niente allarmismo dunque, ma resta la necessità di prestare attenzione a quelle che saranno le evoluzioni di una pandemia che non è ancora finita.