Una risposta comune europea con una strategia precisa. È ciò che, secondo Giuseppe Conte, servirebbe per raggiungere l’indipendenza dal gas russo. Le forniture di Mosca sono cruciali per tanti paesi europei e in questa fase l’idea di mettere in atto nuove sanzioni da parte dell’Ue cozza con le necessità di approvvigionamento.
Il presidente del Movimento 5 Stelle ha rilasciato dichiarazioni che disegnano quella che, a suo avviso, sarebbe la strada da percorrere «L’obiettivo - ha dichiarato Conte - è renderci indipendenti dal gas russo, però se vogliamo farlo concretamente bisogna anche dare una soluzione». «L’unica strada praticabile - ha evidenziato - è un Energy Recovery Found europeo».
La direzione indicata da Giuseppe Conte è quella che vedrebbe l’Unione Europea creare un fronte comune che possa portare ad un percorso preciso. «Mettiamo tutti da parte - ha spiegato l’ex presidente del Consiglio - gli egoismi e concordiamo un piano che preveda piani di acquisto comune del gas».
Una strategia che potrebbe anche avere dei vantaggi sul piano commerciale, oltre che degli approvvigionamenti. «Immaginate - ha evidenziato Conte - che potere negoziale, se si muove unitariamente, avrebbe l’Unione Europea. Stoccaggi comuni, massicci investimenti nelle rinnovabili, un price cap con compensazione».
Il concetto di base espresso da Conte è che servirebbe un approccio alla questione di livello europeo, senza che ogni nazione vada alla ricerca di strategie da adottare da solo. «Ciascuno - ha aggiunto - dovrebbe rinunciare a qualcosa, ogni paese dovrebbe smettere di fare come sta facendo adesso». Chiaro il riferimento al fatto che si stia assistendo a dinamiche in cui ciascun paese si muove in maniera singola alla ricerca di soluzioni alternative.
Secondo Giuseppe Conte procedere in questa direzione equivarrebbe a trovare una strada percorribile per l’indipendenza energetica da Mosca. «Se allora, anziché - ha proseguito - come è successo all’ultimo vertice del Consiglio Europeo, tutti quanti convergono con questa prospettiva, avremo una reazione forte. Possiamo renderci indipendenti anche immediatamente dal gas russo e soprattutto miglioreremo l’approvvigionamento energetico di tutti i paesi europei, la diversificazione e giungeremo a dama tutti insieme».
La volontà di rendersi indipendenti dal gas russo è emersa sin dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Tuttavia, tra le divere sanzioni messe in atto non si è potuto procedere con una totale interruzione dei rapporti commerciali tra la Ue e Mosca in relazione della necessità delle forniture energetiche.
I fatti legati al massacro di Bucha hanno fatto tornare di stretta attualità la questione e adesso a livello internazionale si sta iniziando a ragionare su un possibile definitivo stop all’acquisto delle materie prime dalla Russia. Resta, tuttavia, la necessità di trovare una soluzione che non faccia diventare le eventuali sanzioni in merito un’arma a doppio taglio per i paesi europei che hanno la maggiore dipendenza energetica.
Leggi l'articolo sul sito