Economia

Cambiamento climatico: come e perché influisce sull’economia

Giulia Mirimich - 20 febbraio 2017

Il cambiamento climatico influisce in modo diretto sull'economia mondiale: aumento delle temperature e riduzione del reddito globale sono correlati?

Il cambiamento climatico influisce sull’economia in modo diretto. Ma c’è di più: stando agli esperti del Word Economic Forum i cambiamenti climatici, coniugati al fallimento delle politiche di mitigazione e adattamento, sono potenzialmente più pericolosi delle armi di distruzioni di massa o delle conseguenze dell’innalzamento dei prezzi delle fonti energetiche principali.

Secondo uno studio pubblicato su Nature, temperatura e produttività sono correlati: analizzando infatti le temperature annue di 166 paesi differenti, in un periodo di tempo compreso tra il 1960 ed il 2010, si è osservato che quando le temperature salgono o scendono dai 13° la produttività diminuisce.

Se si considera dunque che da qui al 2100 è previsto un aumento di temperature di 4,3 gradi, la riduzione del reddito globale si aggirerebbe intorno al -23%. L’aumento delle temperature dunque porterebbe consistenti danni economici all’economia mondiale.

Non è un caso dunque se guardando all’ultimo Global Risks Report - il report annuo che considera le probabilità e l’impatto dei rischi globali - il cambiamento climatico è al primo posto nella classifica dei fenomeni in grado di incidere in modo significativo il percorso di sviluppo globale.

Cambiamento climatico: più pericoloso del nucleare

Il cambiamento climatico è al primo posto, precedendo persino il rischio della minaccia nucleare e le pandemie. I cambiamenti climatici stanno inoltre aggravando non soltanto i rischi diretti sull’ambiente, ma anche quelli socio economici.

Si pensi ad esempio alle grandi migrazioni di massa, fenomeno di portata notevole che si sta evolvendo con una velocità allarmante e con un impatto preoccupante sulle società globali. Gli altri maggiori pericoli a cui si rischia di andare incontro sono:

Cambiamenti climatici, dal mondo all’Europa: le perdite economiche

Se si guarda nello specifico all’Europa e ai dati diffusi dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, si nota che dal 1980 ad oggi le perdite economiche calcolate in merito ai cambiamenti climatici ammontano a circa 400 miliardi di euro.

A causa del cambiamento del clima i paesi dell’UE dovranno affrontare eventi meteorologici sempre più estremi dal momento che negli ultimi anni si sono raggiunti nuovi record in merito di:

Il report annuale dell’AEA, Climate change, impacts and vulnerability in Europe, valuta in base agli indici di cambiamento di tutti questi fattori, le ripercussioni sugli ecosistemi, sulle società e sulle loro economie.

I costi legati ai cambiamenti climatici in Europa infatti sarebbero destinati ad aumentare, soprattutto in specifiche zone, quelle più sensibili ai cambiamenti: l’Europa meridionale e sud orientale e le aree costiere dell’Europa occidentale, quelle che a causa del costante innalzamento del livello del mare sono maggiormente esposte a calamità naturali.

Contenere il cambiamento e limitare i danni appare l’unica via percorribile: cosa significa questo a livello socio politico?

Impegnarsi nello sviluppo di politiche di adattamento, nella difesa dei beni comuni (acqua, zone verdi, atmosfera) rispettando i patti fatti in questo senso quali l’accordo di Parigi del 2015 e quello di Marrakech del 2016 nei quali 196 paesi si impegnano a mantenere la crescita delle temperature sotto i +2°.

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