Torna il Tamagotchi, il pulcino virtuale più amato degli anni Novanta

Torna il Tamagotchi, il gioco con il pulcino virtuale più amato degli anni Novanta: ecco tutte le novità e le informazioni sulla nuova edizione del Tamagotchi.

Il Tamagotchi, uno dei giochi più amati degli anni Novanta, torna sul mercato. Ad annunciare il ritorno del pulcino virtuale che ha fatto innamorare un’intera generazione è la Bandai Namco Entertainment che negli anni Novanta appunto lanciò il gioco.

Nel 1996 infatti fece la sua apparizione sul mercato questo piccolo giocattolo tecnologico con il quale era possibile prendersi cura di un pulcino virtuale attraverso uno schermo LCD: “tamagotchi” infatti in giapponese significa proprio “uovo”.

Con il Tamagotchi infatti da quando l’uovo si schiudeva e il piccolo pulcino virtuale nasceva, lo si doveva accudire nutrendolo, pulendolo, lavandolo e persino giocando con lui. Negli anni Novanta il gioco era appunto a forma di uovo e aveva uno schermo rettangolare LCD e in Italia costava 24.000 lire.

Il Tamagotchi era stato il protagonista indiscusso tra i giocattoli degli anni Novanta, da qui la decisione di riportarlo nel mercato attraverso una sorta di “operazione nostalgia” che però è stata accolta con favore dal pubblico. Al momento però il Tamagotchi sarà nuovamente disponibile solo sul mercato giapponese, allo stesso prezzo di ventuno anni fa, 1900 yen (15 euro circa).

Torna il Tamagotchi: nuova e vecchia edizione a confronto

La nuova edizione del Tamagotchi, a confronto con la vecchia, non riporterà grandissime differenze: l’idea è quella di cercare di ricreare il giocattolo più amato degli anni Novanta proprio come lo ricordano i bambini nati a cavallo di quel periodo di tempo.

Unica novità nelle dimensioni: il nuovo Tamagotchi sarà infatti più piccolo, le sue dimensioni saranno la metà dell’edizione del 1996, e lo schermo non sarà più rettangolare ma quadrato. Per il resto sarà in tutto e per tutto uguale al Tamagotchi che tutti ricordiamo.

Anche le funzioni di gioco saranno le stesse: se si dimentica di lavare o nutrire il proprio cucciolo, questo potrebbe morire. Proprio questa funzione, quando il gioco uscì per la prima volta in Italia, suscitò lo sdegno di molti che lo trovarono un giocattolo inappropriato. Lo stesso Angelo Bonelli, all’epoca capo dei Verdi, arrivò a chiederne il ritiro dal mercato.

Eppure l’inventrice del Tamagotchi, Aki Maita, voleva proprio creare un gioco che fosse quanto più veritiero possibile. L’idea del Tamagotchi è nata infatti dal suo semplice desiderio di avere un animale domestico. Non essendo mai stata accontentata, Aki Maita ne ha creato uno tutto suo, virtuali sì, ma con le stesse necessità di uno vero.

Dal suo lancio nel 1996, il Tamagotchi non ha mai smesso di essere considerato il giocattolo protagonista di una generazione: sono stati realizzate serie animate, videogames, manga e persino film su di esso. Nel giugno 2016 poi è stata creata una nuova versione, il Tamagotchi M!X, con lo schermo a color, mentre Apple lanciò un’app per giocare con il pulcino virtuale più famoso di sempre sull’Apple Watch.