Stefano Rodotà: chi era e le reazioni politiche alla sua scomparsa

Si è spento Stefano Rodotà. Chi era e quali sono state le reazioni del mondo politico alla sua scomparsa.

Stefano Rodotà si è spento all’età di 84 anni.

È stato un noto politico, giurista e docente di diritto civile. Per ben 8 anni, dal 1997 al 2005, è stato Garante della Privacy.

Nato in Calabria durante la dittatura fascista, aveva la politica nel sangue: suo padre era iscritto al Partito d’azione mentre suo zio era segretario della Dc.
Le sue idee erano orientate a sinistra: ha militato nei Radicali, nel Pci e nel Pds.

Nel 2013 è stato in lizza per divenire il nuovo presidente della Repubblica italiana. Spinsero per la sua elezione il Movimento 5 Stelle, il partito di Niki Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, e alcuni parlamentari del PD.

Come docente ha tenuto lezioni in molte università tra cui La Sapienza, Oxford, La Sorbona. Frequenti i suoi viaggi in Germania e negli Stati Uniti. Tra i suoi scritti si ricordano quelli in merito al diritto costituzionale e alle tecnologie di informazione: Il diritto di avere diritti, Diritto d’amore, Il mondo nella rete e Tecnopolitica: la democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione.

Nel corso della propria esistenza, Rodotà si è battuto con tutte le sue forze per i diritti individuali e sociali perché riteneva che «è da quelli che si misura la qualità di una società». Egli rivendicava la necessità di vivere in uno stato laico, credeva nei valori della Costituzione e nella libertà di stampa.

Le reazioni politiche alla scomparsa di Stefano Rodotà

Da diversi schieramenti del mondo politico è giunto unanime il cordoglio per la scomparsa di un uomo di valore amante della giustizia.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lettera inviata alla famiglia ricorda:

Le alte doti morali e l’impegno di giurista insigne, di docente universitario, di parlamentare appassionato e di prestigio e di rigoroso garante della Privacy. (...) La sua lunga militanza civile al servizio della collettività è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni scrive:

Ricordo Stefano Rodotà grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare. Una vita di battaglie per la libertà.

Anche Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, affida le sue parole a Twitter:

Ciao Professor Rodota’, ci mancherai, ci mancherà la tua attenzione ai diritti

Molto affetto nelle parole del presidente del Senato Pietro Grasso:

Ha dato moltissimo al nostro Paese. Ho avuto tante volte l’occasione di incontrarlo e confrontarmi sul tema dei diritti, a lui particolarmente caro e al quale ha dedicato decenni di impegno: ne ricordo l’intelligenza vivace e la straordinaria capacità di affrontare con linguaggio semplice temi profondamente complessi. Ci mancherà.

Sul sito del Partito Democratico si legge:

Il Partito Democratico esprime profondo cordoglio per la scomparsa del prof. Stefano Rodotà, giurista insigne, intelligenza acuta, sempre rivolta alle frontiere del futuro, nel campo dei diritti, delle tecnologie; uomo delle istituzioni con il quale non sono mancate divisioni, ma mai la consapevolezza della sua passione civile, della sua idea di un Paese più moderno e più giusto.

Stefano Rodotà lascia Carla, la compagna di una vita, e i suoi due figli, Carlo e Maria Laura.