Incendio Malagrotta a Roma: cosa è successo e quali sono le coseguenze
Sono sempre di più le aziende che lasciano Roma per Milano. Imprese farmaceutiche, chimiche, petrolifere, realtà importanti come Sky o Mediaset chiudono i battenti nella capitale per trasferirsi nel capoluogo lombardo.
Un vero e proprio esodo che inizia a farsi sentire in termini occupazionali e non solo.
Ma perchè le aziende fuggono dalla città eterna? Cosa le spinge ad emigrare al Nord? Cosa rende Milano più appetibile? Analizziamo i dati e le motivazioni date dalle imprese che hanno già fatto questo passo.
Le aziende lasciano Roma: qual’è la situazione attuale?
Le aziende che hanno spostato la loro sede a Milano, lasciando Roma, secondo dati divulgati dalla CGIL, sarebbero già circa 11 mila. Un fenomeno che sta già mietendo vittime tra esuberi, licenziamenti e trasferimenti. Una grossa perdita per l’urbe, in primis di credibilità.
L’allarme vero e proprio è stato lanciato osservando soprattutto il settore chimico – farmaceutico:
- Italchimici ha lasciato solo la sede legale a Pomezia, la produzione è a Milano;
- Mylan, società americana, ha adesso a Roma circa 40 dipendenti su un centinaio;
- Sky sta spostando la sua redazione quasi completamente a Milano;
- Mediaset inizia a trasferire il TG 5 e poi chissà;
- Consodata, in precedenza pagine gialle, lascerà Roma ed un vuoto di 80 posti di lavoro.
Questi sono solo alcuni dei dati forniti dai sindacati che invitano le istituzioni, in particolare romane e laziali, a fare attenzione.
Perchè le aziende preferiscono Milano?
Le principali motivazioni che stanno portando a questa emorragia sono due:
- il piano di rilancio e di investimenti in atto nella cittadina milanese;
- la mancanza di infrastrutture adeguate di fondi ed il costante e continuo stato di emergenza in cui versa Roma.
Fattori emersi dalle dichiarazioni di Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria, che si è fatto portavoce di manager e dirigenti. Urgente quindi trovare una soluzione per rendere Roma di nuovo una meta apprezzata anche a livello industriale.
Un primo passo forse è stato fatto, qualche giorno fa: Virginia Raggi ha firmato un accordo con i sindacati dall’evocativo titolo “Fabbrica Roma”. Questo accordo si propone di apportare migliorie significative in campo di innovazione, infrastrutture, defiscalizzazione.
Basterà questo primo passo a fermare un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio?