Chi è Anonymous? Dalla NASA agli attacchi hacker

Chi è Anonymus? Ecco chi ci sarebbe dietro agli attacchi hacker degli ultimi tempi.

Recentemente un gruppo di attivisti di Anonymous ha rivelato che la NASA sta per svelare informazioni sull’esistenza degli alieni. Ma chi è Anonymous? O meglio, chi sono Anonymous? Anonymous è un gruppo di attivisti che agisce su internet divulgando informazioni spesso ottenute con mezzi illeciti e tecniche di hacking.

Questo collettivo di attivisti della rete è divenuto famoso grazie ad attacchi contro i siti web dell’FBI, della Nasa e della Casa bianca. Le operazioni di Anonymous non si limitano solo agli attacchi informatici, ma anche alla divulgazioni di informazioni riservate e di proteste verso organizzazioni, multinazionali e politici. Gli hacktivisti di Anonymous hanno recentemente rivelato che la Nasa sta per rivelare delle informazioni top secret sulla presenza di forme di vita aliena.

La Nasa ha smentito le notizie degli attivisti, ma il dubbio sugli Anonymous rimane, chi sono? Ripercorriamo brevemente la storia del collettivo di hacker e attivisti di internet più conosciuto dell’ultimo decennio. Ecco chi sono gli Anonymous e quali attacchi hanno compiuto nel mondo ed in Italia.

Chi sono gli Anonymous?

Anonymous, un nome usato come firma per numerosi attacchi informatici e che identifica tutti e nessuno. Gli attivisti di questo gruppo della rete non sono solo hacker e cracker, ma anche persone comuni che perorano gli ideali del collettivo. L’obiettivo del gruppo è smascherare attività criminali e divulgare informazioni sulle attività illecite delle multinazionali e di personaggi che contrastano i loro ideali.

Poco o quasi nulla si sa degli hacktivisti che sono dietro ad Anonymous. Quel poco che è venuto alla luce sull’identità degli affiliati di Anonymous è dovuto agli arresti che dal 2012 hanno interessato paesi come Spagna, Italia e America Latina. Spesso gli attacchi di hacking sono portati avanti su canali privati come la chat IRC e siti di imageboard tramite l’utilizzo di programmi per rimanere in incognito come Tor e server proxy.

I principali attacchi di Anonymous

Gli attacchi di pirateria informatica di Anonymous iniziano nel 2006, la loro prima vittima è Habbo un videogame online simile ad un social network. Più che un vero attacco di hacking fu una protesta per denunciare lo stato di Alabama che aveva impedito l’ingresso in una piscina ad un bambino affetto da AIDS.

Il più grande attacco di Anonymous è stato lanciato nel 2010 e prende il nome di operazione Payback. Payback fu caratterizzato da numerosi attacchi informatici del tipo denial of service, questi attacchi misero offline diversi siti web legati al mondo dei diritti d’autore. L’obiettivo dell’operazione cambiò dopo che WIkileaks rischiò di essere chiuso e di interrompere così la pubblicazione delle informazioni segrete sugli Stati Uniti. Gli Anonymous riuscirono a mandare offline i siti di Mastercard e Visa l’8 Dicembre del 2010. Altri siti che rischiarono un down furono Amazon e PayPal.

Il 2012 l’FBI faceva chiudere il noto sito di file sharing Megaupload e la rappresaglia ferocissima di Anonymous si scagliava contro siti istituzionali e le major della musica e dello spettacolo accusati della privazione della libera condivisione sulla rete. Alcuni tra I siti che andarono in down dopo gli attacchi furono:

  • Dipartimento di Giustizia;
  • FBI;
  • U.S. Ufficio Copyright;
  • Universal Music Group;
  • Casa Bianca;
  • Warner Music Group;

In italia gli attacchi di anonymous si sono concentrati contro politici e personaggi legati al mondo della lega nord. Gli attacchi più importanti vennero attuati contro il sito della Casaleggio e associati, in questo caso i cracker di Anonymous con delle tecniche di deface mandarano offline il blog del movimento 5 stelle. Hackerato il contenuto del sito e pubblicarono frasi che deridevano il sistema di sicurezza il sito e condannavano l’operato di Beppe Grillo.

A differenza di quanti molti credono, Anonymous ha smentito il coinvolgimento della progettazione e della diffusione del virus Wannacry, imputato invece ad hacker della Corea del Nord.

Anonymous, eroi o terroristi della rete?

Molti li hanno definiti «Terroristi della rete», altri li hanno condannati come dei «ragazzi annoiati che non hanno nulla da fare». Le loro azioni sono chiaramente illecite e da condannare, ma tra le tante scorribande di pirateria informatica vi sono anche azioni volte a smascherare individui pericolosi e criminali. Tra le tante operazioni di hackeraggio possiamo ricordare #OpParis nella quale furono bloccati decine di account social di reclutatori islamici.

Un altro caso di giustizia della rete è il caso dello smascheramento di Chris Forcand, adescatore di minorenni della rete, che venne praticamente consegnato nelle mani della polizia. E ancora la rivelazione delle identità di alcuni membri del Ku Klux Klan che avevano minacciato un gruppo di manifestanti che si battevano in difesa del diciottenne Michael Brown ucciso durante un arresto.

Applicare la violenza, anche quella sulla rete, è assolutamente da condannare. Ma spesso, proprio nel mondo di internet, le persone sono alle mercè di chi possiede canali e mezzi per prevalere su individui e gruppi minori. Lo scopo dell’esistenza di Anonymous, a detta degli attivisti, è quello di proteggere il bene comune e smascherare chi usa la violenza per prevalere sugli altri. Ma il dubbio rimane, chi sono gli Anonymous? Supereroi del web o semplici terroristi della rete?