Cambiamento climatico: come e perché influisce sull’economia

Il cambiamento climatico influisce in modo diretto sull’economia mondiale: aumento delle temperature e riduzione del reddito globale sono correlati?

Il cambiamento climatico influisce sull’economia in modo diretto. Ma c’è di più: stando agli esperti del Word Economic Forum i cambiamenti climatici, coniugati al fallimento delle politiche di mitigazione e adattamento, sono potenzialmente più pericolosi delle armi di distruzioni di massa o delle conseguenze dell’innalzamento dei prezzi delle fonti energetiche principali.

Secondo uno studio pubblicato su Nature, temperatura e produttività sono correlati: analizzando infatti le temperature annue di 166 paesi differenti, in un periodo di tempo compreso tra il 1960 ed il 2010, si è osservato che quando le temperature salgono o scendono dai 13° la produttività diminuisce.

Se si considera dunque che da qui al 2100 è previsto un aumento di temperature di 4,3 gradi, la riduzione del reddito globale si aggirerebbe intorno al -23%. L’aumento delle temperature dunque porterebbe consistenti danni economici all’economia mondiale.

Non è un caso dunque se guardando all’ultimo Global Risks Report - il report annuo che considera le probabilità e l’impatto dei rischi globali - il cambiamento climatico è al primo posto nella classifica dei fenomeni in grado di incidere in modo significativo il percorso di sviluppo globale.

Cambiamento climatico: più pericoloso del nucleare

Il cambiamento climatico è al primo posto, precedendo persino il rischio della minaccia nucleare e le pandemie. I cambiamenti climatici stanno inoltre aggravando non soltanto i rischi diretti sull’ambiente, ma anche quelli socio economici.

Si pensi ad esempio alle grandi migrazioni di massa, fenomeno di portata notevole che si sta evolvendo con una velocità allarmante e con un impatto preoccupante sulle società globali. Gli altri maggiori pericoli a cui si rischia di andare incontro sono:

  • scarsità di prodotti alimentari e difficoltà nel reperirli:
  • maggiore divisione sociale, tra paesi in cui l’impatto del cambiamento climatico è più grave e quelli in cui è meno evidente;
  • maggiori rischi per la sicurezza determinati dalle calamità naturali che influiscono anche sulle economie.

Cambiamenti climatici, dal mondo all’Europa: le perdite economiche

Se si guarda nello specifico all’Europa e ai dati diffusi dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, si nota che dal 1980 ad oggi le perdite economiche calcolate in merito ai cambiamenti climatici ammontano a circa 400 miliardi di euro.

A causa del cambiamento del clima i paesi dell’UE dovranno affrontare eventi meteorologici sempre più estremi dal momento che negli ultimi anni si sono raggiunti nuovi record in merito di:

  • incremento del livello del mare;
  • riduzione del manto nevoso;
  • aumento delle temperature medie stagionali;
  • aumento di eventi climatici estremi (forti precipitazioni, ondate di caldo, periodi di siccità…)

Il report annuale dell’AEA, Climate change, impacts and vulnerability in Europe, valuta in base agli indici di cambiamento di tutti questi fattori, le ripercussioni sugli ecosistemi, sulle società e sulle loro economie.

I costi legati ai cambiamenti climatici in Europa infatti sarebbero destinati ad aumentare, soprattutto in specifiche zone, quelle più sensibili ai cambiamenti: l’Europa meridionale e sud orientale e le aree costiere dell’Europa occidentale, quelle che a causa del costante innalzamento del livello del mare sono maggiormente esposte a calamità naturali.

Contenere il cambiamento e limitare i danni appare l’unica via percorribile: cosa significa questo a livello socio politico?

Impegnarsi nello sviluppo di politiche di adattamento, nella difesa dei beni comuni (acqua, zone verdi, atmosfera) rispettando i patti fatti in questo senso quali l’accordo di Parigi del 2015 e quello di Marrakech del 2016 nei quali 196 paesi si impegnano a mantenere la crescita delle temperature sotto i +2°.