Alto quoziente intellettivo? Non sarai un bravo leader!

Un quoziente intellettivo superiore a 120 non ti aiuterà ad essere un buon leader. Lo dimostra una ricerca svizzera condotta dall’Università di Losanna. Le donne sono i «capi» migliori.

A un elevato quoziente di intelligenza non corrisponde una buona leadership. La correlazione negativa è emersa da una ricerca scientifica condotta dall’Università di Losanna e pubblicata sul Journal of Applied Psychology.

Secondo i ricercatori svizzeri non bisogna essere troppo intelligenti per essere leader efficaci e apprezzati da colleghi e subordinati. In particolare, lo studio evidenzia che un’elevata intelligenza può rendere migliore la leadership, ma fino a un certo livello, perchè i “capi” con altissimi QI sembra trovino molte più difficoltà.

La grande intelligenza pare entrare in conflitto con le capacità di comando: i dirigenti con un quoziente intellettivo superiore a 128 sono considerati addirittura “problematici” e la loro leadership non efficace. E questo perché, come ipotizzato dagli psicologi svizzeri, i più brillanti sono maggiormente propensi ad usare linguaggi e tecniche elaborate piuttosto che snellire i processi e semplificare la complessità.

La ricerca svizzera e la leadership femminile

Gli psicologi svizzeri hanno condotto la ricerca reclutando 380 dirigenti di medio livello operanti nel settore bancario, amministrativo e delle telecomunicazioni. I partecipanti, dipendenti di società private e provenienti da 30 Paesi europei, hanno una media di 38 anni. Il 27% di essi sono donne.

I manager si sono sottoposti al test di intelligenza, il Wonderlic Personnel Test. Il quoziente intellettivo medio dei partecipanti si è attestato intorno al valore 111, quindi molto al di sopra rispetto all’odierna media della popolazione (100).

Successivamente, attraverso un questionario predisposto dai ricercatori, i dirigenti sono stati valutati da colleghi e subordinati. Il questionario misura gli stili, i metodi e i modelli di comando.

Incrociando i dati (test QI e questionario esterno) emerge che: quando il QI rimane intorno al valore medio (111), la leadership è apprezzata e giudicata positivamente; quando, invece, il QI lievita ( più di 120) il leader è definito “problematico” e il suo modello di comando inefficace. Inoltre, filtrando ancora i dati, è emerso che le donne sono i “capi” migliori.

QI ideale non esiste

Spiegare la correlazione negativa risultante dalla ricerca condotta dall’Università di Losanna è pressoché impossibile. Lo studio, infatti, non considera alcuni elementi difficilmente indagabili scientificamente.

I diversi contesti operativi e organizzativi sono caratterizzati da molteplici dinamiche relazionali. Per esempio, le interazioni e i rapporti soggettivi leader-subordinati, la comprensione delle difficoltà di colleghi e dipendenti, sono variabili esogene in grado di alterare i risultati della ricerca.

Lo studio, però, rimane valido e interessante. Di sicuro il QI ad hoc del nostro leader ideale non esiste, per fortuna.