Ucraina, perché si dice che la Russia va verso economia di guerra

Il conflitto va per le lunghe e la macchina militare va sostenuta anche con scelte fuori dall’ordinario

La guerra in Ucraina sta proseguendo ben oltre quelle che erano le attese. Era difficile ipotizzare che, a partire da quel 24 febbraio, si potesse arrivare a luglio con un esito ancora incerto. La resistenza ucraina, anche con il sostegno dell’Occidente, si è dimostrata particolarmente ostica per la Russia.

Mosca adesso è alla ricerca di soluzioni che consentano di fronteggiare la sua «operazione militare». Tant’è che si parla di possibile virata verso un’economia di guerra. Una lettura che, va detto, non appartiene alla visione russa delle cose, ma è già emersa sui media occidentali.

Decisioni dal sapore di riconversione industriale

L’idea che si vada verso una scelta di questo tipo deriva da alcune scelte politiche che iniziano a farsi strada. Ad esempio il governo russo potrà indurre le imprese nazionali a mettersi a disposizione delle forze armate. Una scelta che, per certi versi, può essere assimilata alla riconversioni industriali, viste in quei paesi che hanno dovuto trovare il modo per rifornire le proprie forze militari. Rispetto a questo scenario è già arrivata una prima approvazione da parte del Parlamento russo.

Guerra in Ucraina e lo sforzo richiesto all’industria della Difesa russa

C’è in particolare una dichiarazione che arriva dal vice primo ministro Yuri Borisov. Quest’ultimo ha ammesso che il carico sull’industria già finalizzata a produrre per la Difesa è diventato significativo. Pertanto ha sottolineato la necessità di «ottimizzare» l’impegno delle produzioni industriali e delle imprese che fanno parte «delle catene di cooperazione» per garantire la fornitura di armi e munizioni.

Decisioni da «economia di guerra» in un Paese che non si ritiene in guerra

Gli stessi lavoratori impiegati nei settori industriali potrebbero, con le nuove leggi, dover svolgere il proprio lavoro con turni straordinari qualora le circostanze lo richiedessero. Anche nei festivi. Situazioni che sanno davvero di quel concetto di "economia di guerra" di cui si è soliti parlare. Per certi versi il paradosso è che la Russia, al momento, non si considera in guerra, ma protagonista di un’operazione militare speciali.

La costante richiesta di armi da parte dell’Ucraina

Quella della disponibilità di armi nel lungo termine è una questione di assoluta rilevanza nell’ambito della guerra in Ucraina. Non a caso si registrano richieste ucraine costanti rispetto alla necessità di ricevere supporto militare da parte dei paesi che hanno già sostenuto concretamente l’Ucraina. Gli Stati Uniti in primis, da cui Kiev ha ricevuto dei sistemi missilistici a lungo raggio che consentono di contrastare l’artiglieria russa.