Guerra in Ucraina: telefonata Putin-Draghi, cosa si sarebbero detti

Contatto telefoni tra Roma e Mosca dopo l’ultimo precedente del 30 marzo

La telefonata del 26 maggio tra Mario Draghi e Vladimir Putin segna un nuovo contatto tra i due dopo il 30 marzo. Dopo quasi due mesi i due, in base alle ricostruzioni emerse, avrebbero ovviamente parlato di questioni strettamente collegate alla guerra in Ucraina. Tra questi anche temi di rilevanza economica come le questioni grano e forniture energetiche.

Guerra in Ucraina, la questione grano nella telefonata tra Putin e Draghi

La chiamata è partita da Roma. Draghi, in conferenza stampa, ha rivelato di essersi sentito di prendere quest’iniziativa in ragione della possibile crisi umanitaria che gli eventi potrebbero determinare. Risulta, infatti, ormai chiaro come la prosecuzione della mancata esportazione del grano ucraino generebbe problemi considerevoli. Basti pensare al fatto che i paesi del Nord Africa sono tra i maggiori luoghi di destinazione di questa materia prima.

Putin, come raccontato dal premier italiano, avrebbe sottolineato come i porti sarebbero bloccati, poiché minati dagli ucraini. Draghi ha quindi evidenziato come questo sarebbe la conseguenza di una necessità di difesa. «La collaborazione - ha spiegato il presidente del Consiglio - deve essere quella di sminare questi porti, dall’altra quello di garantire che non avvengano attacchi nel periodo di sminamento».

«C’è stata – ha evidenziato Draghi - una disponibilità a procedere su questa direzione». Il presidente del Consiglio italiano ha, inoltre, rivelato che il presidente russo avrebbe addebitato la crisi alimentare alle sanzioni, per effetto del fatto che la stessa Russia non possa più esportare il grano. Draghi ha, però, ricordato come le scelte sanzionatorie siano al momento la conseguenza dell’azione militare russa che ha portato alla guerra in Ucraina.

Il gas russo continuerà ad arrivare in Italia

La Russia resta uno dei principali fornitori energetici per l’Italia. I rapporti tesi tra Occidente e Mosca, per qualcuno, generano un clima di incertezza rispetto al fatto che questi rapporti proseguano. Da parte di Putin, in base a quanto raccontato da Draghi, è emersa l’intenzione di proseguire nella fornitura di gas naturale. Versione, tra l’altro, confermata dal Cremlino in una nota citata da Il Sole 24 ore.

L’approvvigionamento sarà garantito all’Italia nei termini fissati dagli accordi contrattuali. Occorre, inoltre, ricordare che tra gli obiettivi fissati dall’Europa per il futuro ci sia proprio quella di mettere in atto politiche di sviluppo in grado di rendersi indipendenti dalle forniture di gas proveniente dalla Russia.

Telefonata Draghi-Putin: pace in Ucraina ancora lontana?

L’altro tema è, ovviamente, la possibilità che si trovino i margini per porre fine al conflitto. Tuttavia, rispetto a eventuali spiragli per la pace riscontrati nella telefonata con Putin, Draghi ha risposto in maniera chiara. Un “No” che lascia intendere che, al momento, le sensazioni non prefigurano un stop della guerra dietro l’angolo o comunque particolarmente vicino.