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Chi era Irina Sanpiter? Forse il nome da solo, senza una foto del suo volto, magari un primo piano su quegli occhi azzurri grandi e malinconici, non vi dice nulla.
Se chiedessi, invece, chi è la Magda di Verdone, quanti di voi sorriderebbero?
Quante donne si sono riviste nella Magda, la sua Magda, sfinita, portata quasi all’esaurimento nervoso dalle manie ossessivo-compulsive del petulante marito Furio?
Quante di noi avrebbero fatto lo stesso, scappando col bel Raoul, ovvero Angelo Infanti?
Irina è riuscita a dare un volto a tante mogli insoddisfatte, tristi, che restano incastrate nei loro matrimoni “per il bene dei figli”.
L’attrice stessa, in un’intervista di qualche anno fa, ha confessato che molte donne le presentavano i mariti dicendo “questo è il mio Furio”.
Ma proprio la straordinaria iconicità del suo personaggio, unita al grande successo del film Bianco, rosso e Verdone, ha schiacciato Irina, l’ha legata per sempre a quell’unico ruolo, privandola della cosa più importante per un attore: la propria identità.
Irina l’aveva persa, perché il pubblico l’ha identificata come Magda, la moglie triste e frustata. Difficile poi, quasi impossibile, per un attore, riuscire a impersonare un altro personaggio.
Irina Sanpiter però non è rimasta a girarsi i pollici. Ha viaggiato, si è innamorata, si è dedicata alla musica. Tutto mentre combatteva con la leucemia.
Irina Sanpiter, dalla Russia a Cinecittà
Irina Sanpiter è nata a Mosca nel 1957. Erano i tempi del comunismo di Bresnev, e anche se Irina ha sempre avuto una fortissima passione per il teatro, si è dovuta laureare in Scienze Politiche oltre a diplomarsi al Theatre Maly.
Perché, direte voi? Perché per il regime un attore che interpreta varie parti sta comunque dando un messaggio politico, e quindi deve essere preparato.
Così Irina sostiene 64 esami universitari e a 22 anni si laurea (in Italia le saranno convalidate tre lauree).
Come regalo di laurea, Giorgio Arlorio, uno sceneggiatore che ha sposato sua zia russa, le offre un viaggio in Italia. È così che Irina arriva a Roma, e inizia a fare i primi provini a Cinecittà.
Il provino per bianco, rosso e Verdone
In realtà, all’inizio Irina venne scartata dal film Bianco, rosso e Verdone, perché aveva mandato due foto bruttine in bianco e nero. Aveva deciso di mandare quelle foto, anche sapendo che non erano venute benissimo, perché erano le uniche che aveva.
Proprio per questo motivo andò lo stesso a Cinecittà, anche se era stata scartata: voleva riprendersi le sue foto.
Tra i corridoi di Cinecittà, l’incontro che le ha cambiato la vita, quello con Sergio Leone, che la vede e poiché non riuscivano a trovare una protagonista, le offre di fare il provino per quella parte.
Elettrizzata, Irina vede andare via Ornella Muti e Isabella Rossellini, che avevano appena finito di fare il suo stesso provino.
A quel punto, la giovane russa è più che altro terrorizzata: ha solo 15 minuti per prepararsi la scena, ma non parla bene l’italiano, non sa come farà non solo a memorizzare la sua parte, ma proprio a capire cosa succede.
Chiede a un aiuto regista di leggere la scena ad alta voce, poi va in bagno, e mentre si guarda allo specchio vede una donna sfatta e disperata: è nata Magda.
Fa il provino (la scena è quella dell’albergo, con Angelo Infanti) e viene presa.
Visto che ha un forte accento russo, Irina viene doppiata da Solvejg D’Assunta, che le dà l’accento piemontese, scelta di Sergio Leone che in questo modo riesce a rendere ancora più succube il personaggio di Magda.
Irina Sanpiter dopo il successo di Bianco, rosso e Verdone: la malattia
Irina rimane intrappolata nel personaggio di Magda, ma ci prova comunque a lavorare ancora in tv: nel 1980, lo stesso anno di Bianco, rosso e Verdone, interpreta Amalia in Lacrime napulitane di Ciro Ippolito. In seguito, accetta di fare Lucia de I promessi sposi ma è un fiasco. Poi lavora in una serie di commedie francesi Anni ’30 fatte in diretta sulla Rai la domenica pomeriggio.
Sono passati 4 anni da quando ha interpretato Magda, dall’inizio del successo. Un giorno si sveglia con un rigonfiamento al collo, che copre con un foulard.
Arriva la diagnosi: leucemia. Ha solo 27 anni. Da allora, ogni tre settimane deve sottoporsi a trasfusioni e flebo.
L’incontro con Tony Evangelisti e la conversione
Proprio nel periodo più difficile della sua vita, Magda incontra Tony Evangelisti, un manager producer che si occupa dell’organizzazione di concerti.
Si innamorano e lavorano insieme seguendo progetti importanti, come il concerto in occasione del Giubileo Giovani nel 2000, grazie al quale incontrarono Papa Wojtyla (loro proposero un concerto gospel, e lui rispose che voleva attrarre i giovani, per cui era meglio il rap).
È stato un incontro fondamentale per Irina, non solo per l’aspetto professionale. Dopo aver incontrato Papa Wojtyla, infatti, Irina si converte (fino a quel momento era stata atea, così come impone il regime comunista).
La fede l’ha sostenuta durante i parecchi anni di malattia, con le trasfusioni, le flebo, gli aghi. Si è anche sposata in chiesa con Tony Evangelisti proprio perché per lei era importante farlo.
Il ricordo di Carlo Verdone
La morte di Irina Sanpiter è stata annunciata proprio da Carlo Verdone tramite un post su Facebook. L’attrice era ricoverata già da mesi all’ospedale Umberto I a Roma.
Irina, noi ti adoriamo. Allora lo vedi che la cosa è reciproca?